22 giugno 2023
Sapersi accorgere di sintomi e segnali di una carenza di potassio, o ipokaliemia è molto importante per garantire il buon funzionamento del nostro organismo.
Questo sale minerale, essenziale per il nostro corpo, è considerato un macroelemento, cioè uno dei minerali presenti nel nostro corpo in quantità elevate. Fra tutti i sali minerali, infatti, è quello che ha il fabbisogno più alto: almeno 3.000 mg negli adulti.
La grande necessità di potassio si spiega col fatto che questo sale minerale è coinvolto in diversi fenomeni all’interno dell’organismo:
- partecipa alla contrazione muscolare, inclusa quella del muscolo cardiaco;
- regola l’equilibrio idrico delle cellule;
- aiuta a ridurre il rischio di calcoli renali;
- contribuisce a mantenere normali livelli di pressione arteriosa contrastando gli effetti negativi del sodio.
Quali sono i segnali che indicano una carenza di Potassio?
Vista l'importanza del potassio, abbiamo già inteso che riscontrare una carenza di questo minerale può causare diversi problemi. Riconoscerne i sintomi è, quindi, fondamentale per intervenire tempestivamente e mantenere un equilibrio ottimale nel nostro organismo. Prendiamo, dunque, in esame uno a uno i segnali che possono far pensare ad una mancanza.- Stanchezza e sonnolenza: se ci si sente esausti pur dormendo regolarmente e senza aver aumentato la durata e/o l’intensità dell’attività fisica, le ragioni potrebbero dipendere da una carenza di potassio. Il potassio svolge, infatti, un ruolo essenziale nel corretto funzionamento delle cellule nervose e muscolari, inclusa la regolazione del sonno e del livello di energia. Quando il potassio è carente, le cellule possono attivarsi più lentamente, causando una sensazione costante di debolezza. Soprattutto durante la stagione estiva, la sudorazione abbondante a causa delle alte temperature può portare alla perdita di importanti minerali, tra cui il potassio. Ma non è improbabile che ciò accada anche in qualsiasi momento dell’anno, se seguiamo un'alimentazione poco equilibrata, non in grado di reintegrare tutti i nutrienti di cui abbiamo bisogno.
- Debolezza muscolare o crampi: nel caso di carenza di potassio è anche possibile che si verifichino disturbi e dolori muscolari. Ciò accade perché il potassio è un dilatatore dei vasi sanguigni e svolge un ruolo essenziale nella corretta contrazione e rilassamento dei muscoli. Quando i livelli di potassio sono bassi, le cellule muscolari possono avere difficoltà nel funzionamento ottimale, portando a una sensazione di debolezza e aumentando il rischio di crampi dolorosi, che possono verificarsi durante o dopo l'attività fisica o anche a riposo. È facile intuire, quindi, quanto sia importante avere il giusto apporto di questo sale minerale se si svolge regolarmente attività fisica e quanto i suoi bassi livelli possano causare un rallentamento dell’attività delle cellule neuromuscolari. Se ciò accade, i muscoli riscontrano difficoltà nel contrarsi, dando così origine a sensazione di debolezza o addirittura a dolori e spasmi;
- Battito irregolare: la carenza di potassio può influire sul corretto ritmo cardiaco, causando sintomi come il battito irregolare, palpitazioni (avvertite anche come un battito accelerato o saltante) e addirittura vertigini. Ciò accade perché il potassio svolge un ruolo importante nella regolazione dell'attività elettrica del cuore. Naturalmente la carenza di potassio è solo una delle possibili cause di questi sintomi quindi è fondamentale rivolgersi al medico per una diagnosi professionale. Trattandosi, in effetti, di un fenomeno non comune e di un certo rilievo, è importante intervenire in modo appropriato. Potrebbe bastare un’alimentazione adeguata o una giusta integrazione alimentare, ma è fondamentale che i rimedi siano preceduti da attenti esami.
- Stitichezza: la carenza di potassio può avere un impatto negativo sul funzionamento del sistema digerente, causando sintomi come costipazione intestinale, gonfiore addominale e crampi. Come abbiamo detto, il potassio svolge un ruolo importante nella contrazione muscolare, inclusa quella del muscolo intestinale responsabile del movimento delle feci attraverso il tratto digestivo. Perciò, i bassi livelli di potassio possono influenzare, tra le varie funzioni dell'organismo, anche il sistema digerente, causando disturbi e senso di pesantezza. Oltre all'assunzione di potassio, consigliamo di considerare anche dei farmaci per contrastare la stitichezza.
Rimedi per la carenza di potassio: integratori e alimentazione
Quando si affronta una carenza di potassio, sia gli integratori che un'adeguata alimentazione possono essere utili rimedi per ripristinare i livelli ottimali di questo importante minerale. Premesso che una dieta equilibrata è sempre un punto di partenza per un organismo sano, bisogna anche considerare che non sempre l’alimentazione è sufficiente a compensare alcune nostre carenze, compresa quella di potassio. Questo accade, per esempio, in particolari periodi della nostra vita, quando dobbiamo affrontare momenti stressanti fisicamente o patologie che portano al malassorbimento del potassio o al suo eccessivo consumo. In questi casi è possibile sopperire alla carenza attraverso il consumo di integratori specifici che vanno incontro alle esigenze di:- individui con una carenza di potassio diagnosticata tramite esami medici;
- persone con una dieta povera di potassio;
- chi soffre di malassorbimento intestinale;
- chi subisce perdite eccessive di potassio attraverso sudorazione intensa;
- pazienti con disturbi renali che possono influire sull'equilibrio del potassio;
- atleti o persone che praticano attività fisica intensa e prolungata;
- individui che assumono farmaci o terapie che possono influenzare il bilancio del potassio nel corpo;
- persone con condizioni mediche specifiche, che richiedono un controllo attento dei livelli di potassio;
- individui che desiderano ottimizzare il proprio benessere generale e le proprie prestazioni fisiche attraverso un adeguato equilibrio di potassio nel corpo.
- verdure a foglia verde, come spinaci, cavolo riccio, bietole;
- ortaggi, specialmente pomodori, cetrioli, zucchine, melanzane, zucca, carote;
- legumi, quali fagioli, piselli e soia;
- frutta a guscio, come mandorle, noci, nocciole, facendo attenzione ad evitare quella salata;
- frutta fresca, come agrumi (arance, limoni), melone, banane, kiwi, albicocche;
- carne e pollame, specialmente manzo e pollo;
- latticini (latte, formaggi e yogurt);
- pesce, in particolare salmone, merluzzo, platessa e sardine.