Latte nei primi anni di vita: qual è la scelta migliore?

Quando si parla di alimentazione dei bambini nei primi anni di vita, bisogna partire da un assunto sul quale ormai ci sono poche discussioni e sul quale anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità si è espressa in modo chiaro: cioè che per i primi sei mesi di vita l’alimentazione del neonato dev’essere esclusivamente a base di latte, meglio se materno.

Viene consigliato, nel caso ci sia disponibilità di latte materno da parte della mamma, di continuare ad allattare il bambino al seno anche dopo i sei mesi, fino addirittura al compimento dei due anni.

Per quei bambini che per varie ragioni non sono allattati o per i quali l’allattamento verrà interrotto prima della durata raccomandata di due anni, esistono alternative accettabili: parliamo dei latti formulati.

Prima di addentrarci in questo argomento è bene fare una doverosa premessa. Il latte materno è l’alimento ideale per il lattante e va offerto fino a quando è possibile, anche durante lo svezzamento.

Prima di scegliere un latte formulato è necessario interpellare il pediatra, che è conoscenza delle esigenze del bambino e saprà indicare la soluzione più adeguata. Tornando quindi al consiglio su quale latte usare, il più indicato in assenza totale o parziale di latte materno nei primi sei mesi è il cosiddetto latte 1.

A partire dai 6 mesi si può passare al cosiddetto alle 2, chiamato anche di proseguimento, che può essere utilizzato fino ai 12 mesi. È importante sottolineare che questi prodotti non devono essere utilizzati in sostituzione del latte materno nei primi 6 mesi di vita, ma solo una volta superato quel periodo.

I latti di proseguimento infatti sono formulati per far parte di un’alimentazione diversificata, da iniziare secondo le indicazioni del pediatra. Tra i più venduti sul nostro shop oggi ti consigliamo Nidina Reuteri 2.

È un latte di proseguimento indicato per l’alimentazione del lattante a partire da 6 mesi di vita, in assenza totale o parziale del latte materno. Contiene OptiPro, miscela di proteine esclusive e fermenti lattici vivi: Fermenti lattici vivi L.Reuteri e fibre GOS/FOS per favorire l’equilibrio della microflora intestinale.

Quando introdurre il latte vaccino?

Che si tratti di latte materno, il migliore possibile quando si parla di alimentazione nei primi due anni di età, o latte di proseguimento, è evidente che parliamo di soluzioni che hanno breve durata.

Se al bambino il latte piace, il passo successivo è infatti quello di introdurre il latte vaccino.

Ma quando è opportuno farlo?

Partiamo col fare una distinzione tra due situazioni diverse: se si vuole dare il latte vaccino in sostituzione del materno o formulato, allora bisogna attendere grosso modo fino all’anno di età.

Il latte di mucca infatti è un alimento troppo povero di ferro e troppo ricco di proteine in questa fase della vita del bambino. Fino ai 12 mesi, infatti, come abbiamo già specificato, il latte migliore è quello materno. In assenza parziale o totale, il latte formulato rappresenta un’alternativa accettabile.

Da 12 mesi è consigliabile sostituire il latte formulato con il vaccino, possibilmente fresco, intero e di alta qualità.

Si consiglia il latte fresco perché, al contrario del latte UHT, con il processo di pastorizzazione non vengono denaturate le vitamine; intero perché contiene quei grassi utili per lo sviluppo; e di alta qualità perché assicura un prodotto con elevati standard nutrizionali.

Se invece si vuole utilizzare il latte vaccino come ingrediente per cucinare, dopo i sei mesi lo si può fare tranquillamente. Ad esempio nella preparazione di un purè o se il bimbo vuole bere occasionalmente sorso di latte dalla tua colazione, va benissimo.