Carenza di potassio: sintomi e segnali per accorgersene

Carenza di potassio: sintomi e segnali per accorgersene
Carenza di potassio: sintomi e segnali per accorgersene

Sapersi accorgere di sintomi e segnali di una carenza di potassio, o ipokaliemia è molto importante per garantire il buon funzionamento del nostro organismo.

Questo sale minerale, essenziale per il nostro corpo, è considerato un macroelemento, cioè uno dei minerali presenti nel nostro corpo in quantità elevate. Fra tutti i sali minerali, infatti, è quello che ha il fabbisogno più alto: almeno 3.000 mg negli adulti.

La grande necessità di potassio si spiega col fatto che questo sale minerale è coinvolto in diversi fenomeni all’interno dell’organismo:

  1. partecipa alla contrazione muscolare, inclusa quella del muscolo cardiaco;
  2. regola l’equilibrio idrico delle cellule;
  3. aiuta a ridurre il rischio di calcoli renali;
  4. contribuisce a mantenere normali livelli di pressione arteriosa contrastando gli effetti negativi del sodio.

Se viene a mancare, la prontezza di riflessi diminuisce, i muscoli perdono di tono, il cuore fa fatica a pompare il sangue, i reni non funzionano correttamente, il battito cardiaco rallenta e diventa sempre più difficile concentrarsi.

Soffermiamoci, dunque, sul capire quali sono i sintomi che ci indicano una carenza di potassio e quali sono i rimedi, sia attraverso l’alimentazione che l’integrazione alimentare.

Quali sono i segnali che indicano una carenza di Potassio?

Vista l’importanza del potassio, abbiamo già inteso che riscontrare una carenza di questo minerale può causare diversi problemi. Riconoscerne i sintomi è, quindi, fondamentale per intervenire tempestivamente e mantenere un equilibrio ottimale nel nostro organismo.

Prendiamo, dunque, in esame uno a uno i segnali che possono far pensare ad una mancanza.

  1. Stanchezza e sonnolenza: se ci si sente esausti pur dormendo regolarmente e senza aver aumentato la durata e/o l’intensità dell’attività fisica, le ragioni potrebbero dipendere da una carenza di potassio. Il potassio svolge, infatti, un ruolo essenziale nel corretto funzionamento delle cellule nervose e muscolari, inclusa la regolazione del sonno e del livello di energia. Quando il potassio è carente, le cellule possono attivarsi più lentamente, causando una sensazione costante di debolezza. Soprattutto durante la stagione estiva, la sudorazione abbondante a causa delle alte temperature può portare alla perdita di importanti minerali, tra cui il potassio. Ma non è improbabile che ciò accada anche in qualsiasi momento dell’anno, se seguiamo un’alimentazione poco equilibrata, non in grado di reintegrare tutti i nutrienti di cui abbiamo bisogno.
  2. Debolezza muscolare o crampi: nel caso di carenza di potassio è anche possibile che si verifichino disturbi e dolori muscolari. Ciò accade perché il potassio è un dilatatore dei vasi sanguigni e svolge un ruolo essenziale nella corretta contrazione e rilassamento dei muscoli. Quando i livelli di potassio sono bassi, le cellule muscolari possono avere difficoltà nel funzionamento ottimale, portando a una sensazione di debolezza e aumentando il rischio di crampi dolorosi, che possono verificarsi durante o dopo l’attività fisica o anche a riposo. È facile intuire, quindi, quanto sia importante avere il giusto apporto di questo sale minerale se si svolge regolarmente attività fisica e quanto i suoi bassi livelli possano causare un rallentamento dell’attività delle cellule neuromuscolari. Se ciò accade, i muscoli riscontrano difficoltà nel contrarsi, dando così origine a sensazione di debolezza o addirittura a dolori e spasmi;
  3. Battito irregolare: la carenza di potassio può influire sul corretto ritmo cardiaco, causando sintomi come il battito irregolare, palpitazioni (avvertite anche come un battito accelerato o saltante) e addirittura vertigini. Ciò accade perché il potassio svolge un ruolo importante nella regolazione dell’attività elettrica del cuore. Naturalmente la carenza di potassio è solo una delle possibili cause di questi sintomi quindi è fondamentale rivolgersi al medico per una diagnosi professionale. Trattandosi, in effetti, di un fenomeno non comune e di un certo rilievo, è importante intervenire in modo appropriato. Potrebbe bastare un’alimentazione adeguata o una giusta integrazione alimentare, ma è fondamentale che i rimedi siano preceduti da attenti esami.
  4. Stitichezza: la carenza di potassio può avere un impatto negativo sul funzionamento del sistema digerente, causando sintomi come costipazione intestinale, gonfiore addominale e crampi. Come abbiamo detto, il potassio svolge un ruolo importante nella contrazione muscolare, inclusa quella del muscolo intestinale responsabile del movimento delle feci attraverso il tratto digestivo. Perciò, i bassi livelli di potassio possono influenzare, tra le varie funzioni dell’organismo, anche il sistema digerente, causando disturbi e senso di pesantezza. Oltre all’assunzione di potassio, consigliamo di considerare anche dei farmaci per contrastare la stitichezza.

Saper identificare questi sintomi può permettere di adottare misure preventive, come l’inclusione di alimenti ricchi di potassio nella dieta o l’assunzione di integratori, previa consulenza medica.

Prestare attenzione ai segnali del corpo e cercare un supporto medico adeguato è, dunque, essenziale per garantire un benessere ottimale e prevenire potenziali complicanze legate alla carenza di potassio.

Rimedi per la carenza di potassio: integratori e alimentazione

Quando si affronta una carenza di potassio, sia gli integratori che un’adeguata alimentazione possono essere utili rimedi per ripristinare i livelli ottimali di questo importante minerale.

Premesso che una dieta equilibrata è sempre un punto di partenza per un organismo sano, bisogna anche considerare che non sempre l’alimentazione è sufficiente a compensare alcune nostre carenze, compresa quella di potassio.

Questo accade, per esempio, in particolari periodi della nostra vita, quando dobbiamo affrontare momenti stressanti fisicamente o patologie che portano al malassorbimento del potassio o al suo eccessivo consumo.

In questi casi è possibile sopperire alla carenza attraverso il consumo di integratori specifici che vanno incontro alle esigenze di:

  • individui con una carenza di potassio diagnosticata tramite esami medici;
  • persone con una dieta povera di potassio;
  • chi soffre di malassorbimento intestinale;
  • chi subisce perdite eccessive di potassio attraverso sudorazione intensa;
  • pazienti con disturbi renali che possono influire sull’equilibrio del potassio;
  • atleti o persone che praticano attività fisica intensa e prolungata;
  • individui che assumono farmaci o terapie che possono influenzare il bilancio del potassio nel corpo;
  • persone con condizioni mediche specifiche, che richiedono un controllo attento dei livelli di potassio;
  • individui che desiderano ottimizzare il proprio benessere generale e le proprie prestazioni fisiche attraverso un adeguato equilibrio di potassio nel corpo.

Patologie, trattamenti medici, restrizioni dietetiche, malassorbimento intestinale dovuto a malattie croniche dell’intestino o pazienti in post degenza chirurgica possono, quindi, avere difficoltà nell’assorbire il potassio dagli alimenti e aver bisogno di integratori per compensare l’ipokaliemia.

Oltre a ciò, durante i periodi caldi e umidi, in particolare per gli atleti impegnati in attività fisiche prolungate e soggetti a sudorazioni abbondanti, può essere opportuno considerare l’uso di integratori di potassio.

È, inoltre, importante reintegrare i sali minerali, specialmente per coloro che praticano sport in modo improvvisato, poiché i meccanismi di adattamento del corpo per conservare i sali minerali non avvengono immediatamente, ma richiedono alcuni giorni.

È bene sottolineare che è fondamentale rispettare le dosi consigliate di integratori e non eccedere, poiché un sovradosaggio di potassio può essere altrettanto pericoloso quanto una carenza.

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Non dimentichiamo che l’alimentazione svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento dei livelli di potassio ottimali nel nostro corpo. Integrare la propria dieta con cibi ricchi di potassio può, quindi, aiutare a prevenire questa carenza.

Questo importante minerale si trova in una grande varietà di alimenti. Le fonti più ricche sono:

  • verdure a foglia verde, come spinaci, cavolo riccio, bietole;
  • ortaggi, specialmente pomodori, cetrioli, zucchine, melanzane, zucca, carote;
  • legumi, quali fagioli, piselli e soia;
  • frutta a guscio, come mandorle, noci, nocciole, facendo attenzione ad evitare quella salata;
  • frutta fresca, come agrumi (arance, limoni), melone, banane, kiwi, albicocche;
  • carne e pollame, specialmente manzo e pollo;
  • latticini (latte, formaggi e yogurt);
  • pesce, in particolare salmone, merluzzo, platessa e sardine.

Se, come anticipato, la corretta alimentazione non dovesse bastare, può essere necessario integrare la dieta con l’uso di integratori di potassio o integratori polivalenti, perfetti per offrire al tuo corpo ciò di cui ha bisogno.

Se, come avrai capito, la carenza di potassio può causare una serie di sintomi sgradevoli, riconoscerli può essere un primo passo verso la soluzione. È, quindi, importante consultare un medico per effettuare esami clinici e accertare se la causa dei nostri problemi possa essere imputabile all’ipokaliemia.

Se, in seguito ad esami clinici, dovessimo accertare che la nostra alimentazione non è sufficiente a compensare la carenza, è arrivato, dunque, il momento di assumere integratori alimentari in grado di garantire un adeguato apporto di questo minerale.

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