Pressione bassa: sintomi, cause e rimedi

Pressione bassa: sintomi, cause e rimedi

La pressione bassa, clinicamente nota con il nome di ipotensione, è un disturbo comune a molte persone, che si manifesta con maggior frequenza nelle giornate più calde.

Non si tratta di una patologia particolarmente grave, ma piuttosto invalidante. I sintomi con i quali si manifesta sono plurimi, tutti facilmente riconoscibili e controllabili. Nella maggior parte dei casi la pressione bassa è distinguibile con un autodiagnosi mediante auto-misurazione.

Con qualche accorgimento e seguendo alcuni utili consigli che andremo ad esporti qui di seguito, è generalmente possibile riportare la pressione a livelli ottimali, ma chiariamo fin da subito che se con questi metodi la situazione non dovesse cambiare, la scelta migliore è consultare il proprio medico.

Sintomi

Come accennato in precedenza, i sintomi della pressione bassa risultano riconoscibili con facilità:

  • stanchezza;
  • nausea;
  • irrequietezza;
  • vista annebbiata;
  • aumento della frequenza cardiaca;
  • aumento della frequenza respiratoria;
  • svenimento.

I sintomi più frequenti associati a questa condizione medica includono spossatezza che spesso si manifesta insieme a una sensazione debilitante di nausea. Nel caso in cui si presentino questi sintomi consigliamo l’assunzione di integratori e farmaci per curare spossatezza ed astenia.

Questa combinazione di sintomi può avere un impatto significativo sulla qualità della vita di un individuo, influenzando non solo il suo stato fisico ma anche il benessere emotivo. La spossatezza può essere così intensa da rendere difficili anche le attività quotidiane più semplici, contribuendo a un senso generale di malessere. Questa condizione può anche causare cambiamenti nell’umore, portando a periodi di irritabilità.

Tra i sintomi frequentemente associati alla pressione bassa, l’irrequietezza emerge, infatti, come un segnale significativo. Questa sensazione, spesso connessa all’abbassamento della pressione arteriosa, può rendere complesso concentrarsi su attività impegnative dal punto di vista mentale.

Tale inquietudine può tradursi in una difficoltà a mantenere la concentrazione su compiti che richiedono sforzo cognitivo, portando a una sorta di disagio interiore. La sfida nel trovare tranquillità mentale può influire sulla produttività e sulla sensazione generale di benessere. È, quindi, essenziale riconoscere questo sintomo come un possibile indicatore di una condizione clinica sottostante e considerare una valutazione medica per affrontare efficacemente la situazione.

Anche la vista annebbiata rappresenta un altro sintomo spesso osservato in concomitanza di pressione bassa, creando ulteriori complicazioni nella quotidianità. Questa condizione può impedire la chiarezza visiva, rendendo complessi compiti come la lettura, la guida o l’utilizzo di dispositivi, risultando talvolta problematica in situazioni che richiedono precisione visiva e sicurezza, fino ad influenzare l’autonomia.

Nei casi più acuti, a queste condizioni conseguono un aumento della frequenza cardiaca e respiratoria.

Quando il battito cardiaco aumenta e cresce la frequenza respiratoria, tanto da causare affanno, vuol dire che si è raggiunto il limite e serve agire tempestivamente, onde evitare un aggravarsi della situazione o, nella peggiore delle ipotesi, lo svenimento. Quel che si può fare è quindi stendersi appoggiando la schiena a terra, sollevando le gambe, e slacciando gli eventuali abiti stretti che potrebbero impedire la corretta circolazione del sangue.

Al di là di questi cali repentini della pressione, che danno luogo a momenti poco piacevoli, la diagnosi si determina con l’uso di misuratori di pressione. Va detto che un valore di riferimento che indichi la gravità dell’ipotensione non c’è: va comparato appunto con i sintomi. Ci sono diversi modi per misurare la pressione ma, in ogni caso, si parla di pressione bassa quando il valore della pressione sistolica è inferiore a 120 mmHg e quello della pressione diastolica è più basso di 80 mmHg.

Cause

Risalire alle cause della pressione bassa permette di intervenire sulla salute cardiovascolare.

Mentre la pressione alta è un tema ampiamente discusso, la pressione bassa è meno trattata dalla letteratura medica, ma altrettanto importante.

Come abbiamo detto, l’ipotensione si verifica quando la pressione sanguigna raggiunge livelli inferiori alla norma, causando la serie di sintomi sopraelencati, che possono influenzare il benessere quotidiano.

Esploriamo, perciò, le cause sottostanti questa condizione per arrivare a capire meglio come affrontarla.

Tra le cause più comuni della pressione bassa menzioniamo:

  1. disidratazione;
  2. ridotta funzione cardiaca;
  3. vasodilatazione eccessiva;
  4. cambiamenti posturali;
  5. farmaci;
  6. problemi ormonali;
  7. gravidanza.

La disidratazione è uno dei fattori scatenanti che spesso vengono sottovalutati. Quando il corpo non riceve una quantità sufficiente di liquidi, il volume di sangue diminuisce, il che a sua volta si traduce in una riduzione della pressione arteriosa. Si può dire che l’acqua è il carburante vitale che mantiene il motore del nostro corpo in funzione ottimale. Quindi, non sottovalutiamo mai l’importanza dell’idratazione costante anche per mantenere stabile la pressione sanguigna.

Un’altra possibile causa è la ridotta funzione cardiaca. Problemi cardiaci come l’insufficienza o la bradicardia (battito cardiaco lento) possono portare a un affaticamento del cuore nel pompare il sangue attraverso il corpo, provocando una diminuzione della pressione arteriosa. Se si sperimenta una diminuzione della pressione arteriosa, è consigliabile assumere integratori per favorire la circolazione sanguigna.

Inoltre, la vasodilatazione eccessiva è un altro aspetto da considerare. Quando i vasi sanguigni si dilatano oltremodo, il flusso sanguigno può rallentare e la pressione arteriosa diminuire, causando il collasso vasovagale.

Anche i cambiamenti posturali possono giocare un ruolo nell’abbassamento della pressione sanguigna. L’ipotensione ortostatica è, infatti, una condizione in cui la pressione scende rapidamente quando si passa da una posizione seduta o sdraiata a in piedi. Questa reazione può derivare da una mancata risposta adeguata del sistema nervoso alla variazione posturale. Il corpo potrebbe avere difficoltà a regolare rapidamente la pressione sanguigna quando si passa da una posizione all’altra, causando momentaneamente una riduzione della pressione.

Inoltre, farmaci, come quelli utilizzati per trattare l’ipertensione, possono avere effetti collaterali che portano a una diminuzione della pressione arteriosa. Anche problemi ormonali, come l’insufficienza surrenalica, possono influenzare i livelli di ormoni che regolano la pressione sanguigna, portando a una riduzione della pressione. E non bisogna dimenticare la gravidanza, in quanto le donne in stato interessante sperimentano spesso una diminuzione temporanea della pressione arteriosa a causa dei cambiamenti nel flusso sanguigno e nelle funzioni del cuore.

Tutte queste diverse condizioni possono rivelarsi causa di pressione bassa, generando una serie di disturbi correlati, che, se persistenti, inducono a consultare il medico per una diagnosi e un trattamento appropriati.

Rimedi per la pressione bassa

Esistono, però, alcuni accorgimenti e rimedi che possono aiutare a prevenire o moderare il problema.

Tra questi non possiamo sottovalutare:

  1. dieta sana;
  2. idratazione;
  3. evitare posizioni statiche e prolungate in piedi;
  4. muoversi con lentezza, nel caso la pressione sia già bassa.

L’alimentazione è fondamentale per la nostra salute, come recita un famoso detto “a tavola non si invecchia” e nemmeno ci si ammala. Infatti per contrastare i disturbi dell’ipotensione ci viene incontro proprio il cibo, in particolar modo gli alimenti ricchi di acqua e sali minerali, come frutta e verdura, tra cui zucchine, lattuga e spinaci.

Per quanto riguarda la frutta, che può essere assunta al naturale oppure con frullati o centrifugati, si consiglia quella non diuretica, quindi ananas e anguria andrebbero evitati.
Vanno dunque bene arancelimonifragolekiwi e ciliegie e molto consigliati sono anche la frutta secca e i bastoncini di liquirizia al naturale, da mangiare come spuntino a metà mattina e/o pomeriggio.

Inoltre, per quanto riguarda la sfera alimentare, è importante sottolineare che il ferro, l’acido folico e le vitamine B12 e C giocano un ruolo fondamentale per favorire il benessere in caso di riduzione della pressione arteriosa. Essi contribuiscono, inoltre, a rafforzare le difese immunitarie e a donare maggiore energia all’organismo, energia che in alcuni casi può arrivare anche dalla caffeina, ma soprattutto dal ginseng.

Un’attenzione maggiore la devono avere coloro che fanno sport e si allenano anche quando fa molto caldo: attraverso il sudore si perde il potassio, un minerale fondamentale per il benessere dell’organismo. Esso va, quindi, recuperato e a tal proposito si consiglia l’assunzione di integratori a base di potassio e magnesio.

Va precisato che, anche per i non sportivi, mangiare qualcosa di salato, e non di dolce, in caso di debolezza è un’ottima abitudine. Molto spesso, infatti, viene consigliata una bustina di zucchero quando si ha la percezione di perdere i sensi, ma non è detto che possa essere utile.
Lo zucchero può far bene se vi è in atto un calo glicemico, che è sì una causa del calo di pressione, ma non l’unica. Le raccomandazioni per l’alimentazione durante un significativo calo di pressione includono, quindi, l’opzione di consumare un cracker salato, una porzione di prosciutto crudo oppure idratarsi con acqua salata o bibite ai sali minerali. Questo è dovuto al fatto che il sodio, presente nel sale, contribuisce ad aumentare la pressione sanguigna.

Sempre per quanto riguarda l’alimentazione, è consigliabile evitare pasti abbondanti e bevande alcoliche. È preferibile consumare più pasti leggeri durante il giorno, distribuendo l’apporto calorico in modo uniforme. Questo aiuta a mantenere stabile il livello di zucchero nel sangue e a evitare picchi e cali che potrebbero influenzare la pressione arteriosa.

Ma come abbiamo anticipato, la dieta non è il solo aiuto per contrastare la pressione bassa.

Dovrebbe essere ormai chiaro che anche mantenere un’adeguata idratazione nel corso della giornata è fondamentale per prevenire l’ipotensione. Bere acqua naturale regolarmente contribuisce a mantenere il volume di sangue stabile, riducendo così il rischio di una diminuzione della pressione arteriosa. Questo è particolarmente importante nelle giornate calde, dove l’esposizione prolungata al sole può portare a una maggiore perdita di liquidi attraverso la sudorazione. Anche evitare di rimanere a lungo sotto il sole e cercare di restare in luoghi ombreggiati può aiutare a prevenire la disidratazione.

Come abbiamo anticipato, la postura è altrettanto importante. Evitare di stare a lungo in piedi e preferire la posizione seduta può aiutare a prevenire sensazioni di affaticamento e vertigini. Anche i cambiamenti bruschi di posizione, come alzarsi rapidamente da una sedia o dal letto, possono portare a capogiri e offuscamenti della vista, mentre muoversi lentamente e con cautela aiuta il corpo a regolare la pressione sanguigna in modo più graduale.

Inoltre, è consigliabile evitare sforzi eccessivi e privilegiare il riposo quando necessario. Gli sforzi intensi possono far aumentare la frequenza cardiaca e causare una riduzione temporanea della pressione arteriosa. Prendersi il tempo per riposare e recuperare è cruciale per mantenere il corpo in equilibrio e prevenire episodi di ipotensione.

Tutti questi accorgimenti possono essere di grande aiuto nel contrastare il problema della pressione bassa. Il ruolo chiave nella gestione della problematica risiede principalmente nella prevenzione.

Ti invitiamo, inoltre, a consultare la nostra farmacia per trovare integratori di potassio e magnesio, adatti a recuperare i sali minerali persi col sudore.

Naturalmente se questi accorgimenti non dovessero bastare è importante non esitare a contattare il medico curante, che sarà in grado di prescrivere i trattamenti necessari a risolvere il disturbo.