Tutti, ma proprio tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo avuto a che fare con la diarrea. Uno scomodo e fastidioso disturbo che può costringerci a correre in bagno più volte nell’arco di poche ore.
Di cosa si tratta lo saprai bene, forse però non sai il perché la diarrea può comparire quasi dal nulla e qual è la sua reale funzione. La diarrea può essere considerata come un meccanismo di difesa del nostro organismo, che cerca di espellere più velocemente possibile le sostanze nocive che transitano nell’intestino.
Questo provoca l’aumento dei movimenti intestinali, un’espulsione più rapida e una notevole diminuzione nell’assorbimento dei liquidi. Si può parlare di diarrea quando le evacuazioni, la cui consistenza è parzialmente o totalmente liquida, si verificano almeno 3 volte al giorno.
In condizioni normali, il contenuto acquoso delle feci è di circa 100 ml. Se si superano i 200 ml, si determinano scariche di diarrea: di solito, infatti, nelle prime 24 ore si può rilasciare anche fino ad un litro di feci.
Una comune forma di dissenteria, che di solito si protrae per un paio di giorni al massimo, viene chiamata acuta e tende a risolversi senza un trattamento specifico. Se le scariche proseguono anche oltre il terzo giorno, c’è il rischio che ci sia dietro qualcosa di più serio ed è molto importante non sottovalutare il problema. In questo caso, si tratta di un malessere cronico.
Sintomi
La diarrea è di per sé un sintomo. I segnali attraverso cui si manifesta sono:
- feci liquide;
- evacuazioni frequenti;
- crampi addominali.
Il sintomo più evidente della diarrea è la presenza di feci sciolte e acquose. Questa condizione può verificarsi improvvisamente e può essere accompagnata dalla ripetuta necessità di evacuare. Nei casi più gravi, l’urgenza di evacuazione può trasformarsi in incontinenza fecale, ovvero nell’incapacità di controllare gli sfinteri e trattenere le feci.
Spesso, la diarrea è associata a crampi addominali. Questi possono variare in intensità, da lievi e leggermente fastidiosi a estremamente dolorosi. I crampi addominali, solitamente, si verificano prima o durante l’evacuazione delle feci.
Le infezioni da virus, batteri o parassiti che causano la diarrea possono manifestarsi anche attraverso la comparsa di sintomi sistemici, tra cui:
- nausea e vomito;
- disidratazione;
- febbre;
- presenza di muco o sangue nelle feci.
Altri sintomi comuni sono proprio la nausea e il vomito. Questi possono verificarsi insieme alla diarrea o possono precederla. La nausea può essere associata a una sensazione generale di malessere e disagio.
La diarrea può anche causare disidratazione, soprattutto se è grave o dura per un lungo periodo di tempo. Chi ne soffre avverte una costante sensazione di sete e secchezza delle mucose, come la bocca e la gola. Inoltre, si possono verificare vertigini, debolezza, aumento della frequenza cardiaca e minzione meno frequente.
In alcuni casi, la diarrea può essere accompagnata da febbre. Questo può indicare un’infezione batterica o virale nell’intestino. La febbre può essere lieve o alta, a seconda della gravità dell’infezione.
Le feci possono anche essere accompagnate da muco o sangue, a seconda della causa sottostante. In alcuni casi, la presenza di sangue nelle feci è visibile ad occhio nudo. In altri, invece, è individuabile soltanto con analisi di laboratorio o al microscopio.
Se gli episodi di dissenteria sono frequenti, in presenza di segnali d’allarme quali la presenza di sangue o materiale purulento nelle feci, febbre o segni di disidratazione, il medico deve essere consultato immediatamente, così come in presenza di dolore addominale intenso e persistente.
È importante sottolineare che la diarrea può essere un sintomo di molte condizioni diverse, tra cui infezioni intestinali, intolleranze alimentari e malattie più gravi, come il morbo di Crohn o la colite ulcerosa. Pertanto, se è persistente o grave, è consigliabile consultare un medico per una valutazione accurata e una diagnosi appropriata.
Cause
Per combattere la diarrea ed evitare di esserne nuovamente colpiti in futuro, è importante conoscere quali sono le cause che l’accompagnano. L’eziologia del disturbo varia in base alla sua durata, ovvero a seconda che si tratti di un sintomo acuto o cronico.
Le cause più comuni di diarrea acuta sono:
- infezioni intestinali da virus, batteri o parassiti (gastroenterite);
- stress o eccessiva stanchezza;
- effetti collaterali di farmaci (antibiotici, FANS, antiacidi);
- cibi contaminati;
- intolleranze alimentari;
- postumi interventi chirurgici.
Sia negli adulti che nei bambini, la causa più comune sono le infezioni intestinali. Quelle batteriche, come lo stafilococco aureo, l’escherichia coli e la salmonella, possono provocare diarrea a causa dei batteri che vengono ingeriti tramite l’alimentazione o l’acqua contaminata. A causare la diarrea possono essere anche le infezioni virali, come l’epatite e l’Herpes simplex, e le infezioni da parassiti, come la giardia lamblia e l’entameba histolytica.
Stress ed eccessiva stanchezza possono alterare la flora intestinale, causando la diarrea. Questo accade perché la situazione di equilibrio tra batteri buoni e batteri patogeni viene meno e i secondi iniziano a prevalere sui primi.
La lista di farmaci che possono provocare la diarrea acuta è particolarmente corposa. Quelli di uso comune spesso responsabili di questo disturbo sono gli antibiotici, che distruggono i batteri della flora intestinale, aumentano le probabilità che proliferino microorganismi patogeni. Anche i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) e gli antiacidi per lo stomaco che contengono magnesio possono causare dissenteria.
Le infezioni da cibi contaminati sono molto frequenti. Questo accade soprattutto alle persone che visitano paesi stranieri, a causa del cibo e dell’acqua potabile spesso contaminati da batteri, virus e parassiti. Fanno parte di questo gruppo di infezioni i virus influenzali o parainfluenzali. Tra i principali alimenti a rischio ci sono molluschi, uova, carne, verdura e bibite con ghiaccio.
Anche le intolleranze alimentari possono causare diarrea acuta. Alcune persone faticano a digerire determinati alimenti, come per esempio il lattosio. Nei pazienti fortemente intolleranti, minime quantità di lattosio possono causare forte dissenteria.
È possibile soffrire di diarrea acuta dopo interventi chirurgici allo stomaco o per la rimozione della cistifellea. Il motivo può essere rintracciato nel cambiamento nel modo in cui si muove il cibo nel sistema digestivo e nell’aumento della bile nel colon, che svolge un’azione lassativa all’interno dell’intestino.
Le cause più comuni di diarrea cronica, invece, sono:
- sindrome dell’intestino irritabile;
- malattie infiammatorie intestinali;
- sindrome da malassorbimento.
La sindrome dell’intestino irritabile è un disturbo dell’intestino che si manifesta con sintomi variabili, che spesso comprendono dolore addominale nella parte bassa, meteorismo, stipsi o dissenteria.
Anche le malattie infiammatorie intestinali provocano spesso dolori addominali e diarrea. I due tipi principali di malattia sono il morbo di Crohn e la colite ulcerosa: nel primo caso, i pazienti presentano diarrea cronica, nel secondo diarrea emorragica.
La sindrome da malassorbimento si riferisce a varie malattie in cui le sostanze nutritive assunte attraverso l’alimentazione non vengono correttamente assorbite nell’intestino tenue, causando diarrea, perdita di peso e feci particolarmente maleodoranti.
In alcuni casi, la causa della dissenteria non viene trovata e il disturbo tende a risolversi spontaneamente entro pochi giorni. Si parla di fenomeno autolimitante.
Rimedi per la diarrea
Abbiamo detto che la diarrea tende a risolversi velocemente, ma a volte è talmente fastidiosa e in alcuni casi imbarazzante che farla passare il prima possibile diventa il principale obiettivo di tutti coloro che ne sono colpiti.
La prima regola per combattere la diarrea, e non potrebbe essere altrimenti, è correggere la propria alimentazione.
Quando si soffre di questo disturbo, è comune la diminuzione dell’appetito. Se dura per qualche giorno, non c’è da preoccuparsi. Non appena si sente lo stimolo della fame, è sufficiente iniziare a seguire un piano alimentare equilibrato.
Si devono preferire cibi che non contengono fibre: carne e pesce magro, formaggi molto stagionati e non grassi (soprattutto grana padano e parmigiano reggiano). È consigliato consumare cibi astringenti come limone, banane acerbe, nespole e tè.
Da evitare assolutamente caffeina, latticini, cibi fritti o grassi, dolci, alcolici e cibi piccanti. Anche il pane o gli alimenti a base di farine integrali, ortaggi e verdure crude sono assolutamente da bandire finché sono presenti i sintomi intestinali. Con i primi miglioramenti si possono reintrodurre alimenti come riso, pane tostato, patate lesse e pollo al forno.
Quando la diarrea è causata da stress, terapie farmacologiche, alimentazione errata o infezioni che alterano la flora batterica intestinale, i fermenti lattici si rivelano un prezioso alleato per ripristinare il suo normale equilibrio e garantire il corretto funzionamento delle difese immunitarie.
I fermenti lattici sono microrganismi batterici che si occupano della trasformazione chimica del lattosio. Solo alcuni di essi, però, sono responsabili di processi benefici per l’intestino: quelli probiotici o vivi, che agiscono come una barriera protettiva, favorendo l’assorbimento delle sostanze nutritive. Sono fondamentali per mantenere in salute la flora batterica intestinale e, qualora fosse necessario, ripristinarla.
Si può combattere il disturbo anche attraverso l’utilizzo di farmaci specifici per la diarrea. I farmaci antidiarroici sono utili per contrastare il problema perché rilassano i muscoli dell’intestino e rallentano i movimenti gastrointestinali. Quelli oppiacei, come la codeina e il paregorico, acquistabili dietro presentazione di ricetta medica, sono altrettanto efficaci.
È bene sottolineare che, in alcuni casi, gli effetti dannosi dei batteri responsabili della gastroenterite, come la salmonella, possono essere accentuati dall’azione dei farmaci antidiarroici. I medici, infatti, raccomandano questo tipo di terapia ai pazienti che non presentano particolari segnali d’allarme, ma solo feci sciolte e acquose. Questo perché è improbabile che tali soggetti contraggano infezioni intestinali.
I farmaci da banco per la dissenteria, acquistabili senza ricetta medica, contengono sostanze assorbenti che agiscono direttamente sulle tossine e gli organismi infettivi che causano il disturbo. In molti casi, è utile l’assunzione di farmaci che contengono bismuto, un elemento che tende a colorare di nero le feci. Anche farmaci che contengono agenti ammassanti, tra cui psillio o metilcellulosa, possono contribuire ad alleviare i sintomi della diarrea cronica.