Come combattere l’ipertensione

La pressione alta è un killer silenzioso molto pericoloso. Infatti anche quando si cronicizza può non dare sintomi e questo a lungo andare può danneggiare non solo le arterie, ma anche gli organi interni, tra cui i reni, il cuore ed il cervello. Questo perché l’ipertensione comporta un sovraccarico eccessivo per il cuore ed il sistema circolatorio.

Per capire quest’aspetto è utile fare un passo indietro e ricordare che cos’è la pressione. Iniziamo con il dire che il termine esatto è pressione arteriosa in quanto si tratta della forza con la quale il cuore pompa il sangue nelle arterie. In altre parole, i valori riguardano la misurazione della pressione che il sangue pompato dal cuore esercita sui vasi sanguigni.

Ecco che la sistolica, cioè la pressione massima, rappresenta il valore nel momento esatto in cui il cuore pompa il sangue nelle arterie; mentre la diastolica invece, vale a dire la pressione minima, riguarda il momento in cui il cuore si rilassa.
Da ciò si evince che quando la pressione è alta il sangue circola nelle vene con forza maggiore, rischiando di compromettere le pareti dei vasi sanguigni e non solo.

Quali sono i valori di riferimento per la pressione

Prima di vedere i valori medi della pressione chiariamo che essi sono indicativi, ma non esaustivi. Rappresentano cioè un punto di riferimento generale. I singoli valori della pressione arteriosa sarebbero da interpretare insieme al proprio medico. Questo perché, oltre a conoscere la materia, un medico conosce anche la situazione clinica dei propri pazienti.

Il valore normale della diastolica è quello compreso tra 60 e 80 mmHg, mentre quello della pressione massima va dai 90 ai 120 mmHg. Essendo due parametri molto importanti vanno tenuti sotto controllo tutti e due. Ecco che generalmente viene considerato come valore unico di riferimento 120/80 mmHg, dove 120 sta per la sistolica e 80 per la diastolica.

 Si ha a che fare quindi con un caso di ipertensione quando la pressione minima supera abbondantemente gli 80 mmHg e/o quando i valori della pressione massima superano gli 120 mmHg. Ma a tal proposito è necessario fare una distinzione. Sì perché, in realtà, fintanto che i risultati delle misurazioni rientrano tra i 121 e i 139 mmHg e tra gli 81 e 89 mmHg si parla di pre-ipertensione. Si tratterebbe quindi di un campanello d’allarme, ma non ancora l’ipertensione con la I maiuscola.

La vera ipertensione è quindi quella che ha valori superiori a 140 mmHg per la pressione massima e superiori a 90 mmHg per la pressione minima. Quando dalla misurazione emergono questi alti valori il consiglio è di consigliare il medico e mettere poi in pratica i consigli che proponiamo nel paragrafo successivo.



Rimedi contro la pressione alta

Curare l’ipertensione significa riportare i livelli della pressione, a riposo, ai valori normali. Si tratta di una cura graduale, che non prevede degli abbassamenti di pressione repentini, bensì graduali. Questo serve a non creare problemi, quali spossatezza per esempio. Tuttavia, facciamo presente che in caso di ipertensione secondaria il trattamento da seguire è differente.

Mentre l’ipertensione essenziale, anche chiamata primaria, è il risultato di più fattori, la pressione alta di tipo secondario è scatenata da un problema preciso. Generalmente è una malattia, come il diabete o l’ipotiroidismo per esempio, a causare un aumento dei valori della pressione arteriosa. Ecco spiegato il perché la cura deve essere diversa, che interesserà più che altro la causa che genera l’ipertensione.

 Per quanto riguarda i rimedi contro la pressione alta essenziale, il consiglio è quello di adottare un approccio terapeutico di tipo non farmacologico. Esso consiste nel cambiare il proprio stile di vita. Ovviamente non in maniera drastica, ma a piccole dosi. Fare proprie cioè alcune abitudini salutari come per esempio la riduzione del consumo di sali e grassi saturi nella dieta.
Sempre a proposito dell’alimentazione sarebbero da limitare gli alcolici e da preferire il consumo di cereali e pasta integrale, frutta, verdura, pesce e latticini, purché abbiano un basso contenuto di grassi.

L’alleato numero 2 è l’attività fisica, che sarebbe da svolgere almeno 3 volte a settimana. Per le persone che sono abituate alla sedentarietà e non amano o possono fare sport, il consiglio è di fare anche solo delle passeggiate. Bastano 30 minuti di camminata al giorno per stare bene e magari perdere anche un po’ di peso. Sì perché molto spesso sono le persone in sovrappeso ad avere valori della pressione molto alti. L’obesità infatti mette sotto sforzo il cuore e di conseguenza, la pressione arteriosa aumenta.

Ecco che è molto importante tenere sotto controllo il proprio peso, oltre che calcolare l’indice di massa corporea, misurare il giro vita e il rapporto tra la circonferenza del bacino e dei fianchi. Tale operazioni di solito le fa un medico, ma la dieta e l’attività sono scelte personali, che spetta al singolo paziente mettere in pratica per il proprio benessere e la propria salute. 
In ogni caso, nei casi più gravi, sarà il medico curante a proporre una cura farmacologica se gli altri rimedi non hanno portato grandi risultati.