20 giugno 2022
L’argomento torna inevitabilmente di moda con l'arrivo dei primi caldi, ma forse, vista l’ampia comunicazione che noi di Farmaè facciamo e abbiamo fatto in passato, siamo arrivati al punto di non dover più sottolineare l’importanza fondamentale di proteggere la pelle quando ci esponiamo al sole per tempi più o meno prolungati.
Questi sono i giorni della ricerca del miglior prodotto sul mercato, che abbia le caratteristiche giuste per proteggerci adeguatamente dagli effetti dannosi del sole, sia a breve che a lungo termine, consentendo di abbronzarci. Scegliere la crema solare infatti non è così banale, anche perchè, oltre al fattore di protezione (SPF) e alla texture, siamo oggi invitati ad una maggiore consapevolezza nei confronti dell’ambiente.
Nell’articolo di oggi infatti vogliamo mettere l’accento su come sia possibile scegliere un prodotto affidabile ed efficace, purché applicato in modo corretto che, oltre a proteggerci dai danni dei raggi solari, abbia un occhio di riguardo nei confronti dell'ecosistema marino.
Filtri UV
I solari sono prodotti cosmetici per la fotoprotezione, in cui gli ingredienti principali sono I filtri UV, sostanze appunto in grado di ridurre l’impatto dei raggi ultravioletti A e B sulla pelle.
Sono di due tipi, minerali e non minerali, e li troviamo in una lista “positiva”: elenco dei filtri UV autorizzati (Allegato VI - Regolamento CE n.1223/2009). Ciò significa che sono stati valutati in relazione alla loro sicurezza da un comitato scientifico (Comitato Scientifico per la Sicurezza dei Consumatori; SCCS) dell’Unione Europea.
Tutti i filtri autorizzati sono sicuri, quindi non è corretto etichettare un filtro come buono o cattivo…mentre è vero che il filtro perfetto sotto tutti i punti di vista non esiste.
Alcuni filtri possono risultare meno tollerati dalla pelle in soggetti predisposti e taluni sono in discussione come potenziali interferenti endocrini, perché non ci sono prove inconfutabili di questi effetti nelle condizioni d’uso di un prodotto solare.
E poi, in base al profilo ambientale, è evidente che alcuni filtri, inclusi quelli minerali, hanno effetti tossici sugli organismi marini.
Quest' ultimo aspetto potrebbe sembrare secondario, ma, visto che ogni anno vengono riversate nei nostri oceani fino a 14mila tonnellate di creme solari, non lo è.
Ma quali sono allora i filtri che è meglio evitare?
Ne abbiamo identificati tre di tipo non minerale, ma anche i filtri minerali, in special modo se sotto forma di nano-particelle, sono responsabili di bioaccumulo ed effetti dannosi sugli organismi acquatici.
- Oxybenzone (INCI: benzophenone-3): è usato principalmente come foto stabilizzatore e protegge efficacemente la pelle dai danni provocati dai raggi UVA. Per questo filtro sono documentati casi di reazioni allergiche da contatto e fotocontatto, e, sebbene biodegradabile, è classificato come molto tossico per l’ambiente marino.
- Octinoxate (INCI: ethylhexyl methoxycinnamate): ha altissime capacità protettive contro i raggi UVB e per questo è uno dei filtri più diffusi nelle creme solari con elevato SPF e la cui sostituzione è abbastanza complessa. In discussione come potenziale interferente endocrino, è anch’esso incluso tra i filtri dannosi per l’ambiente marino.
- Octocrylene (INCI: octocrylene): filtro UVB efficace, di recente confermato sicuro nei limiti previsti dall’allegato filtri. Sono tuttavia documentati alcuni casi di reazioni allergiche e sono confermati i suoi effetti tossici sui coralli.