Potassio: quando e come assumerlo

Potassio: quando e come assumerlo

Il potassio è un minerale fondamentale che consente il corretto svolgimento di svariate funzioni fisiologiche del corpo umano. L’equilibrio elettrolitico, ma anche quello acido base, nonché numerose attività che sono alla base del funzionamento del sistema nervoso e muscolare hanno come protagonista il potassio.

L’assorbimento di questo importante minerale avviene prevalentemente nell’intestino tenue e può essere influenzato da altri fattori quali la presenza di vitamina D, insulina e livelli di sodio nell’organismo. Capire quando e come assumere il potassio in modo adeguato, è fondamentale per garantire uno stato di salute ottimale.

Quando usare il potassio?

Assumere le giuste quantità di potassio sia attraverso un’alimentazione varia e sana sia con integratori alimentari è essenziale per dare all’organismo il giusto apporto di nutrienti per mantenere la condizione di omeostasi. Ma come capire quando è necessario incrementare le dosi di questo elemento e quali sono i principali sintomi che potrebbero essere ricondotti ad una condizione di deficit?

L’ipopotassiemia può influenzare negativamente lo stato di benessere e si manifesta con:

  • palpitazioni, per via dell’impatto che il deficit di potassio ha sulla trasmissione degli impulsi cardiaci che sfocia talvolta nella presenza di aritmie;
  • stitichezza e ritenzione idrica, a causa di funzioni renali alterata e contrazione dei muscoli intestinali;
  • stanchezza e affaticamento, con conseguente debolezza muscolare associata a crampi e sensazione di fatica generale. Perciò, oltre al potassio, è consigliabile assumere integratori tonici psico-fisici e farmaci contro i crampi muscolari per favorire una pronta e completa ripresa;
  • formicolio e intorpidimento, su gambe e braccia.

Tali sintomi variano in base alla gravità della carenza e si presentano in maniera differente nei diversi individui, in alcuni però, la mancanza di potassio può anche essere asintomatica. Esistono anche altri casi in cui è necessario incrementare le dosi di questo minerale:

  • durante la gravidanza, il potassio è fondamentale per supportare la salute del feto e della mamma, in quanto è coinvolto nella sintesi proteica, nella regolazione della pressione sanguigna e delle funzioni cardiache e muscolari. Nell’arco dei 9 mesi, è necessario aumentarne l’assunzione per via dei cambiamenti ormonali e della crescita del feto;
  • nel periodo post-influenzale, soprattutto quando questa condizione ha portato a febbre, con conseguente sudorazione, vomito e disturbi intestinali intensi;
  • quando si è affetti da particolari patologie, come ipertensione, malattia renale cronica, disturbi digestivi, questo può richiedere una specifica gestione dell’assunzione di potassio per mantenere il livello ematico sotto controllo.

L’ipopotassiemia è particolarmente frequente quando la persona ha sudato molto: ad esempio durante una sessione di attività fisica intensa (come la corsa, il sollevamento pesi o altri sport agonistici), oppure durante i periodi di caldo torrido estivo. In questi casi integrare il potassio può rendersi necessario sia per ristabilirne la giusta concentrazione nel sangue, ma anche per prevenire e/o combattere la spossatezza e i crampi muscolari.

Anche diarrea, vomito o l’uso di diuretici, possono comportare una perdita significativa di questo minerale, con conseguente necessità di una supplementazione temporanea.

Mantenere un corretto livello di potassio nel sangue è essenziale per garantire il corretto funzionamento dei principali organi, soprattutto del cuore, un buono stato di salute muscolare e articolare ed un equilibrio elettrolitico.

Assunzione e dosaggi

Attraverso una dieta varia ed equilibrata è possibile mantenere un’adeguata quantità di potassio nel corpo, includendo alimenti come:

  • banane, arance e altri tipi di frutta;
  • patate, in particolare quelle viola;
  • pesce, tra cui tonno, salmone e trota;
  • frutta secca, come mandorle, noci, nocciole e semi tra cui sesamo, zucca, girasole;
  • verdure a foglia verde, come spinaci, cicoria e bietole;
  • pomodori rossi e gialli;
  • legumi, come lenticchie, fagioli e ceci.

Comprendere dove si trova il potassio e inserire questi cibi, in dosi proporzionate, all’interno dei propri pasti quotidiani è importante sia per combattere delle carenze sia per prevenire l’ipopotassiemia.

Talvolta può però essere necessario assumere il potassio attraverso degli integratori alimentari, che è possibile trovare in commercio in diverse formulazioni in grado di soddisfare le preferenze personali, le caratteristiche individuali e particolari esigenze mediche:

  • iniezioni, si somministrano nel caso di carenze importanti oppure in pazienti che non possono ricevere questo minerale per via orale, solitamente è il personale sanitario a fare delle punture per via intravenosa;
  • integratori effervescenti, sono disciolti in acqua prima dell’assunzione;
  • soluzioni liquide, come sciroppi, sono le alternative preferite per anziani e bambini, in quanto semplici da ingerire;
  • capsule o compresse, vengono assunte con una abbondante dose di acqua per garantirne il corretto assorbimento, sono l’opzione ideale per chi non ama sentire i sapori.

A prescindere dalla tipologia di integratore scelto, l’efficacia del trattamento dipende dalla costanza dell’assunzione nel tempo. Per ottenere risultati ottimali e duraturi è consigliabile assumere il prodotto in maniera continuativa, sempre sotto consiglio di professionisti competenti nel settore medico.

È raccomandata una quantità giornaliera di potassio pari all’incirca a 2.000 a 3.500 milligrammi, negli adulti. Questo però varia in base al sesso, all’età, alla condizione di salute generale e a delle linee guida dietetiche specifiche. Al contrario, gli anziani spesso presentano esigenze di potassio simili a quelle degli adulti più giovani. In generale, il fabbisogno medio giornaliero di potassio per gli adulti è di circa 2.000-2.400 milligrammi (mg): infatti, con l’avanzare dell’età, molte persone tendono a ridurre l’assunzione calorica complessiva. Questo può influenzare indirettamente il fabbisogno di potassio, poiché spesso si consumano meno alimenti ricchi di potassio.

Le donne in gravidanza presentano esigenze nutrizionali specifiche, compreso il potassio. Questo minerale essenziale può essere assunto sia attraverso una dieta varia e che comprenda i cibi che ne sono particolarmente ricchi, sia con preparati naturali o farmacologici specifici.

Il fabbisogno di potassio può variare di persona in persona: in alcuni casi infatti, è necessario ridurne l’apporto, specialmente quando si è affetti da malattie renali croniche o da specifici problemi cardiaci. È importante monitorare in maniera regolare i livelli ematici per evitare carenze o eccessi, questi sono un valido ausilio per valutare se l’assunzione di potassio è adeguata o meno.

Per una scelta oculata dell’alimentazione e dell’integrazione da seguire è sempre consigliabile rivolgersi ad un medico o nutrizionista che possa stabilire una terapia mirata in base al caso specifico in modo da evitare degli squilibri importanti.