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Zentiva Italia Ibuprofene 400mg 12 Compresse

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042324057

Brand: SANOFI

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Descrizione Zentiva Italia Ibuprofene 400mg 12 Compresse

DENOMINAZIONE:
IBUPROFENE ZENTIVA ITALIA 400 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Antinfiammatori e antireumatici, non steroidei; derivati dell'acido pr opionico.

PRINCIPI ATTIVI:
Ogni compressa rivestita con film contiene 400 mg di ibuprofene.

ECCIPIENTI:
Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina, silice colloidale anidra, idrossipropilcellulosa, sodio laurilsolfato, croscarmellosa so dica, talco.
Rivestimento con film [Opadry (bianco) 06B28499]: ipromel losa, macrogol 400, titanio diossido (E171).

INDICAZIONI:
Dolore da lieve a moderato, quali cefalea, compresa cefalea emicranica , mal di denti.
Dismenorrea primaria.
Febbre.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR:
Il medicinale da 400 mg e' controindicato in pazienti con: ipersensibi lita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti del medi cinale da 400 mg; reazioni di ipersensibilita' precedenti (ad es.
asma , rinite, orticaria o angioedema) in risposta all'acido acetilsalicili co o ad altri FANS; anamnesi di sanguinamento o perforazione gastroint estinale, in correlazione a terapia precedente con FANS; ulcera peptic a/emorragia attiva o anamnesi di ricorrenza della condizione (due o pi u' episodi distinti comprovati di ulcerazione o sanguinamento); grave insufficienza epatica o renale; insufficienza cardiaca severa (IV clas se NYHA); coronaropatia; ultimo trimestre di gravidanza; disidratazion e significativa (causata da vomito, diarrea o assunzione insufficiente di liquidi); sanguinamento cerebrovascolare o altro sanguinamento att ivo; disematopoiesi di origine non nota; bambini di eta' inferiore ai 6 anni.

POSOLOGIA:
Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della do se minima efficace per la durata di trattamento piu' breve possibile n ecessaria per controllare i sintomi.
Questo medicinale e' indicato sol o per trattamenti a breve termine, non superiori a 7 giorni.
Se i sint omi persistono o peggiorano, consultare il medico.
La dose di ibuprofe ne dipende dall'eta' e dal peso corporeo del paziente.
Deglutire la co mpressa con un bicchiere d'acqua durante o dopo i pasti.
Febbre e dolo re da lieve a moderato Adulti e adolescenti di eta' superiore a 12 ann i (>= 40 kg).
200-400 mg somministrati in una singola dose o 3-4 volte al giorno a intervalli di 4-6 ore.
Il dosaggio in caso di cefalea emi cranica e': 400 mg somministrati in una singola dose, se necessario 40 0 mg a intervalli di 4-6 ore.
La dose massima giornaliera non deve sup erare i 1200 mg.
Dismenorrea primaria Adulti e adolescenti di eta' sup eriore a 12 anni: 200-400 mg 1-3 volte al giorno a intervalli di 4-6 o re, al bisogno.
La dose massima giornaliera non deve superare i 1200 m g.
Adolescenti.
Nel caso l'uso del medicinale sia necessario per piu' di 3 giorni negli adolescenti, o nel caso di peggioramento della sinto matologia deve essere consultato il medico.
Anziani.
I FANS devono ess ere usati con particolare cautela nei pazienti anziani che sono piu' s oggetti a eventi avversi e sono maggiormente a rischio di emorragia, u lcera o perforazione gastrointestinale potenzialmente letale.
Se il tr attamento e' considerato necessario, occorre somministrare la dose min ima per il piu' breve periodo di tempo necessario a controllare i sint omi.
Il trattamento deve essere rivalutato a intervalli regolari e sos peso se non si osserva alcun beneficio o se si sviluppa intolleranza.
Compromissione della funzionalita' renale.
Nei pazienti con riduzione da lieve a moderata della funzionalita' renale, la dose deve essere ma ntenuta al livello piu' basso possibile per il periodo piu' breve nece ssario a controllare i sintomi; la funzionalita' renale deve essere mo nitorata.
Compromissione della funzionalita' epatica.
Nei pazienti con riduzione da lieve a moderata della funzionalita' epatica, la dose de ve essere mantenuta al livello piu' basso possibile per il periodo piu ' breve necessario a controllare i sintomi; la funzionalita' epatica d eve essere monitorata.

CONSERVAZIONE:
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conser vazione.

AVVERTENZE:
Deve essere evitato l'uso del medicinale da 400 mg in concomitanza con FANS, compresi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi 2 (Cox 2) .
I pazienti asmatici devono consultare il medico prima di assumere l' ibuprofene.
Gli effetti indesiderati possono essere ridotti al minimo impiegando la dose efficace piu' bassa, per il piu' breve periodo di t empo necessario a controllare i sintomi.
I pazienti trattati con FANS a lungo termine devono essere posti sotto regolare sorveglianza medica per monitorare gli eventi avversi.
Nelle condizioni riportate di segu ito, il medicinale deve essere somministrato solo dopo aver valutato a ttentamente il rapporto rischio/beneficio: lupus eritematoso sistemico (LES) o altre malattie autoimmuni; disturbo congenito del metabolismo della porfirina (ovvero porfiria intermittente acuta); primo e second o trimestre di gravidanza; allattamento.
Nei seguenti casi occorre pre stare particolare cautela: patologie gastrointestinali, comprese malat tie infiammatorie intestinali croniche (colite ulcerosa, morbo di Croh n); insufficienza cardiaca e ipertensione; funzionalita' renale ridott a; disfunzione epatica; disturbo dell'ematopoiesi; difetti della coagu lazione del sangue; allergie, febbre da fieno, gonfiore cronico della mucosa nasale, delle adenoidi, malattia ostruttiva cronica delle vie r espiratorie o asma bronchiale; immediatamente dopo un intervento chiru rgico maggiore.
Sanguinamento, ulcerazione e perforazione gastrointest inale.
Con tutti i FANS, in qualsiasi momento durante il trattamento, e' stato segnalato sanguinamento, ulcerazione o perforazione gastroint estinale, anche letale, con o senza sintomi premonitori o anamnesi rem ota di eventi gastrointestinali gravi.
Il rischio di sanguinamento, ul cerazione o perforazione gastrointestinale e' maggiore con dosi di FAN S piu' elevate, nei pazienti con anamnesi di ulcera, in particolare se complicata da emorragia o perforazione e negli anziani.
Questi pazien ti devono iniziare il trattamento alla dose minima disponibile.
Per qu esti pazienti ed anche per i pazienti che richiedono la somministrazio ne concomitante di acido acetilsalicilico a bassa dose o altri medicin ali che potrebbero aumentare il rischio gastrointestinale, occorre pre ndere in considerazione la terapia di associazione con farmaci gastrop rotettivi (ad es.
misoprostol o inibitori della pompa protonica).
I pa zienti con anamnesi di tossicita' gastrointestinale, in particolare se anziani, devono segnalare qualsiasi sintomo addominale insolito (in p articolare sanguinamento gastrointestinale) specialmente nelle fasi in iziali del trattamento.
Occorre prestare cautela nei pazienti trattati con farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcer azione o sanguinamento, quali corticosteroidi orali, anticoagulanti co me warfarin o eparina, inibitori selettivi della ricaptazione della se rotonina o antipiastrinici come l'acido acetilsalicilico.
Quando si sv iluppa sanguinamento o ulcerazione gastrointestinale in pazienti tratt ati con il medicinale, il trattamento deve essere sospeso.
I FANS devo no essere somministrati con cautela ai pazienti con anamnesi di malatt ia gastrointestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn) perche' la pato logia puo' essere aggravata.
Adolescenti.
Negli adolescenti disidrati esiste il rischio di alterazione della funzionalita' renale.
Anziani.
Gli anziani mostrano una maggiore frequenza di reazioni avverse ai FAN S, in particolare sanguinamento e perforazione gastrointestinale, anch e letale.
Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari.
Per i pazienti c on anamnesi di ipertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia da lieve a moderata, sono necessari un monitoraggio e una consultazione a ppropriati perche' in associazione alla terapia con FANS sono stati se gnalati ritenzione idrica, ipertensione ed edema.
Studi clinici sugger iscono che l'uso diibuprofene, specialmente ad alte dosi (2400 mg/die) , puo' essere associato a un modesto aumento del rischio di eventi tro mbotici arteriosi (es.
infarto del miocardio o ictus).
In generale, gl i studi epidemiologici non suggeriscono che basse dosi di ibuprofene ( es.
<=1200mg/die) siano associate a un aumento del rischio di eventi t rombotici arteriosi.
I pazienti con ipertensione non controllata, insu fficienza cardiaca congestizia (II-III classe NYHA), cardiopatia ische mica accertata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovasc olare devono essere trattati con ibuprofene soltanto dopo attenta cons iderazione e si devono evitare dosi elevate (2400 mg/die).
Attenta con siderazione deve essere esercitata anche prima di avviare al trattamen to a lungo termine i pazienti con fattori di rischio per eventi cardio vascolari (es.
ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, abitudine al fumo di sigaretta), soprattutto se sono necessarie dosi elevate (2 400 mg/die) di ibuprofene.
Reazioni cutanee.
Molto raramente sono stat e segnalate reazioni cutanee gravi, alcune letali, tra cui dermatite e sfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica , in associazione all'uso di FANS.
I pazienti sembrano essere maggiorm ente a rischio di queste reazioni nelle prime fasi della terapia perch e' l'insorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei cas i nel primo mese di trattamento.
Il medicinale deve essere interrotto al primo segno di eruzione cutanea, lesione delle mucose o qualsiasi s egno di ipersensibilita'.
Effetto renale.
A causa del suo effetto sull a perfusione renale, l'ibuprofene puo' provocare ritenzione di sodio, potassio e liquidi in pazienti che non hanno mai sofferto in precedenz a di disturbi renali.
Questo puo' causare edema o anche determinare in sufficienza cardiaca o ipertensione nei pazienti predisposti.
Come con altri FANS, la somministrazione prolungata di ibuprofene agli animali ha determinato necrosi papillare renale e altre alterazioni patologic he del rene.
Nell'uomo, sono stati segnalati casi di nefrite interstiz iale acuta con ematuria, proteinuria e talvolta sindrome nefrotica.
So no stati osservati anche casi di tossicita' renale in pazienti nei qua li le prostaglandine rivestono un ruolo compensatorio nel mantenimento della perfusione renale.
In questi pazienti, la somministrazione di F ANS puo' causare una riduzione dose-dipendente della formazione di pro staglandine e, secondariamente, del flusso ematico renale che puo' pre cipitare uno scompenso renale palese.
I pazienti che presentano il mas simo rischio di sviluppo di questa reazione sono quelli con disfunzion e renale, insufficienza cardiaca, disfunzione epatica, che assumono di uretici e ACE inibitori e gli anziani.
La sospensione del trattamento con FANS e' seguito in genere da un recupero allo stato pre- trattamen to.

INTERAZIONI:
Occorre evitare l'uso concomitante di ibuprofene con le seguenti sosta nze.
Acido acetilsalicilico.
La somministrazione concomitantedi ibupro fene e acido acetilsalicilico non e' generalmente raccomandata a causa del potenziale aumento di effetti indesiderati.
Dati sperimentali sug geriscono che l'ibuprofene puo' inibire competitivamente l'effetto del l'acido acetilsalicilico a basse dosi sull'aggregazione piastrinica qu ando i due farmaci vengono somministrati contemporaneamente.
Sebbene v i siano incertezze riguardanti l'estrapolazione di questi dati alla si tuazione clinica, non si puo' escludere la possibilita' che l'uso rego lare, a lungo termine di ibuprofene possa ridurre l'effetto cardioprot ettivo dell'acido acetilsalicilico a basse dosi.
Nessun effetto clinic o rilevante e' considerato probabile in seguito a un uso occasionale d i ibuprofene.
Altri FANS: in conseguenza degli effetti sinergici, l'us o concomitante di piu' FANS puo' aumentare il rischio di ulcere ed emo rragie gastrointestinali.
Pertanto, occorre evitare la somministrazion e concomitante di ibuprofene con altri FANS.
Anticoagulanti: i FANS po ssono potenziare gli effetti degli anticoagulanti, quali warfarin o ep arina.
In caso di trattamento concomitante, si raccomanda il monitorag gio dello stato della coagulazione.
Ticlopidina: i FANS non devono ess ere associati alla ticlopidina a causa del rischio di effetto aggiunti vo sull'inibizione della funzionalita' piastrinica.
Metotrexato: i FAN S inibiscono la secrezione tubulare del metotrexato e possono verifica rsi determinate interazioni metaboliche che determinano una riduzione della clearance del metotrexato.
La somministrazione del medicinale 24 ore prima o dopo la somministrazione di metotrexato puo' determinare una concentrazione elevata del metotrexato e un aumento dei suoi effet ti tossici.
Pertanto, occorre evitare l'uso concomitante di FANS e dos i elevate di metotrexato.
Inoltre, occorre tenere in considerazione il rischio potenziale di interazioni nel trattamento a bassa dose di met otrexato, in particolare nei pazienti con compromissione della funzion alita' renale.
Nel trattamento di associazione occorre monitorare la f unzionalita' renale.
L'ibuprofene (come altri FANS) deve essere assunt o solo con cautela in associazione con le seguenti sostanze.
Moclobemi de: potenzia l'effetto dell'ibuprofene.
Fenitoina, litio: la somminist razione concomitante del medicinale con preparati contenenti fenitoina o litio puo' aumentare il livello sierico di questi medicinali.
E' ne cessario controllare il livello sierico del litio e si raccomanda di c ontrollare il livello sierico della fenitoina.
Glicosidi cardiaci (es.
digossina) : i FANS possono esacerbare l'insufficienza cardiaca, ridu rre la velocita' di filtrazione glomerulare e aumentare i livelli plas matici dei glicosidi cardiaci.
Si raccomanda il monitoraggio del livel lo sierico della digossina.
Diuretici e antipertensivi :i diuretici e gli ACE inibitori possono aumentare la nefrotossicita' dei FANS.
I FAN S possono ridurre l'effetto dei diuretici e degli antipertensivi, comp resi gli ACE inibitori e i beta bloccanti.
Nei pazienti con ridotta fu nzionalita' renale (ad es.
pazienti disidratati o pazienti anziani con ridotta funzionalita' renale), l'uso concomitante di un ACE inibitore e un antagonista dell'angiotensina II con un medicinale che inibisce la ciclossigenasi puo' determinare un'ulteriore compromissione della f unzionalita' renale ed anche un'insufficienza renale acuta.
Questo eff etto e' in genere reversibile.
Tale associazione deve essere usata sol o con cautela, in particolare nei pazienti anziani.
I pazienti devono essere informati della necessita' di bere quantita' sufficienti di liq uidi; occorre prendere in considerazione il monitoraggio periodico dei valori della funzionalita' renale nel periodo immediatamente successi vo all'inizio della terapia di associazione.
La somministrazione conco mitante del farmaco e di diuretici risparmiatori di potassio o ACE ini bitori puo' causare iperkaliemia.
E' necessario un attento monitoraggi o dei livelli di potassio.
Captopril: studi sperimentali indicano che l'ibuprofene contrasta l'effetto di aumento dell'escrezione di sodio d eterminato dal captopril.
Aminoglicosidi: i FANS possono rallentare l' eliminazione degli aminoglicosidi e aumentarne la tossicita'.
Inibitor i selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI): maggior rischi o di sanguinamento gastrointestinale.
Ciclosporina: il rischio di dann o renale determinato dalla ciclosporina viene aumentato dalla somminis trazione concomitante di determinati FANS.
Questo effetto non puo' ess ere escluso neanche per l'associazione di ciclosporina e ibuprofene.
C olestiramina: il trattamento concomitante con colestiramina e ibuprofe ne determina un prolungamento e una riduzione (25%) dell'assorbimento dell'ibuprofene.
Questi medicinali devono essere somministrati ad alme no un'ora di intervallo.
Tacrolimus: rischio elevato di nefrotossicita '.
Zidovudina: vi e' evidenza di un aumento del rischio di emartrosi e d ematoma nei pazienti emofiliaci HIV positivi sottoposti a trattament o concomitante con zidovudina e ibuprofene.
Potrebbe verificarsi un au mento del rischio di ematotossicita' durante l'uso concomitante di zid ovudina e FANS.
Si raccomanda di valutare l'emocromo 1-2 settimane dop o l'inizio del trattamento concomitante.
Ritonavir: puo' aumentare le concentrazioni plasmatiche dei FANS.
Mifepristone: i FANS somministrat i negli 8-12 giorni successivi al trattamento con mifepristone possono ridurne l'effetto.
Probenecid o sulfinpirazone: puo' causare un ritar do nell'eliminazione dell'ibuprofene.
L'azione uricosurica di queste s ostanze viene ridotta.
Antibiotici chinolonici: i pazienti che assumon o FANS e chinoloni possono presentare un aumento del rischio di svilup po di convulsioni.
Sulfoniluree: i FANS possono aumentare l'effetto ip oglicemico delle sulfoniluree.
In caso di trattamento concomitante, si raccomanda il monitoraggio della glicemia.
Corticosteroidi : maggior rischio di ulcerazione o sanguinamento gastrointestinale.
Antiaggregan ti piastrinici (es.
clopidogrel e ticlopidina): maggior rischio di san guinamento gastrointestinale.
Alcol, bifosfonati e oxpentifillina (pen toxifillina): possono potenziare gli effetti indesiderati gastrointest inali e il rischio di sanguinamento e ulcerazione.
Baclofene: tossicit a' elevata del baclofene.

EFFETTI INDESIDERATI:
Gli effetti avversi osservati piu' comunemente sono di natura gastroin testinale.
Possono manifestarsi ulcere peptiche, perforazione o sangui namento gastrointestinale, anche letale, in particolare negli anziani.
Dopo la somministrazione sono stati segnalati nausea, vomito, diarrea , flatulenza, stipsi, dispepsia, dolore addominale, melena, ematemesi, stomatite ulcerosa, esacerbazione della colite e del morbo di Crohn.
Meno frequentemente si e' osservata gastrite.
Gli effetti indesiderati sono prevalentemente dose-dipendenti.
In particolare, il rischio di s anguinamenti gastrointestinali dipende dal dosaggio e dalla durata del trattamento.
Studi clinici suggeriscono che l'uso di'ibuprofene, spec ialmente ad alte dosi (2400 mg/die) puo' essere associato a un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (es.
infarto del m iocardico o ictus).
In associazione al trattamento con FANS sono stati segnalati edema, ipertensione e insufficienza cardiaca.
Gli effetti i ndesiderati sono meno frequenti quando la dose massima giornaliera e' 1200 mg.
La valutazione delle reazioni avverse si basa in genere sulla seguente frequenza: Molto comune (>= 1/10) Comune (>= 1/100, < 1/10) Non comune (da >=1/1.000 a <1/100) Rara (da >=1/10.000 a <1/1.000) Mol to rara (< 1/10.000), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili).
Esami diagnostici.
Raro: aumento del l'azoto ureico nel sangue, delle transaminasi sieriche e della fosfata si alcalina, diminuzione dei valori dell'emoglobina e dell'ematocrito, inibizione dell'aggregazione piastrinica, prolungamento del tempo di sanguinamento, diminuzione del calcio sierico, aumento dell'acido uric o sierico.
Patologie cardiache.
Molto rara: palpitazioni, insufficienz a cardiaca, infarto miocardico, edema polmonare acuto, edema.
Patologi e del sistema emolinfopoietico.
Molto raro: disturbi ematopoietici (an emia, leucopenia, trombocitopenia, pancitopenia, agranulocitosi).
I pr imi sintomi o segni possono comprendere: febbre, mal di gola, ulcere a lla superficie della bocca, sintomi simil-influenzali, grave affaticam ento, sanguinamento nasale e della pelle Patologie del sistema nervoso .
Comune: cefalea, sonnolenza, vertigini, affaticamento, agitazione, c apogiro, insonnia, irritabilita'; molto rara: meningite asettica.
Pato logie dell'occhio.
Non comune: disturbi della vista; raro: ambliopia t ossica.
Patologie dell'orecchio e del labirinto.
Molto raro: tinnito.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche.
Non comune: rinite, broncospasmo.
Patologie gastrointestinali.
Molto comune: disturbi gas trointestinali, quali pirosi, dispepsia, dolore addominale e nausea, v omito, flatulenza, diarrea, stipsi; comune: ulcere gastrointestinali, talvolta con sanguinamento e perforazione, perdita di sangue occulta c he puo' portare ad anemia, melena, ematemesi, stomatite ulcerosa, coli te, esacerbazione delle malattie infiammatorie intestinali, complicazi oni dei diverticoli del colon (perforazione, fistola); non comune: gas trite; molto rara: esofagite, pancreatite, stenosi intestinali.
Patolo gie renali e urinarie.
Non comune: sviluppo di edema, in particolare n ei pazienti con ipertensione arteriosa o insufficienza renale, sindrom e nefrotica, nefrite interstiziale che puo' essere associata a insuffi cienza renale; molto rara: necrosi papillare renale con l'uso a lungo termine.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo.
Non comune: fotosensibilita'; molto raro: gravi forme di reazioni cutanee (eritema multiforme, dermatite esfoliativa, reazioni bollose tra cui sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica, alopecia, fascite n ecrotizzante; non nota: reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome DRESS).
Patologie vascolari.
Molto rara: ipertensi one.
Disturbi del sistema immunitario.
Non comune: reazioni di ipersen sibilita', quali orticaria, prurito, porpora ed esantema, nonche' atta cchi d'asma (talvolta con ipotensione); rara: lupus eritematoso sistem ico; molto raro: gravi reazioni di ipersensibilita'.
I sintomi possono comprendere: edema al viso, gonfiore della lingua, gonfiore interno d ella laringe con restringimento delle vie respiratorie, dispnea, tachi cardia, calo della pressione arteriosa fino al punto di shock potenzia lmente letale.
Patologie epatobiliari.
Molto rara: disfunzione epatica , danno epatico, in particolare con l'uso a lungo termine, insufficien za epatica, epatite acuta, ittero.
Disturbi psichiatrici.
Rara: depres sione, stato confusionale, allucinazioni.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette.
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in q uanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qua lsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segna lazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare -una-sospetta-re azione-avversa.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO:
Gravidanza.
L'inibizione della sintesi delle prostaglandine puo' influ ire negativamente sulla gravidanza e/o sullo sviluppo embrio-fetale.
I dati ottenuti da studi epidemiologici suggeriscono un aumento del ris chio di aborto spontaneo e di malformazione cardiaca e gastroschisi do po l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prim e fasi della gravidanza.
Il rischio assoluto di malformazione cardiova scolare e' risultato aumentato da meno dell'1% fino a circa l'1,5%.
Si ritiene che il rischio aumenti in funzione della dose e della durata della terapia.
Negli animali, la somministrazione di un inibitore dell a sintesi delle prostaglandine ha mostrato di determinare un aumento d ella perdita pre e post-impianto e della mortalita' embrio-fetale.
Ino ltre, e' stato segnalato un aumento delle incidenze di varie malformaz ioni, comprese quelle cardiovascolari, in animali trattati con un inib itore della sintesi delle prostaglandine durante il periodo organogene tico.
Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, il medici nale non deve essere somministrato se non strettamente necessario.
Se il farmaco viene assunto da una donna che sta tentando di concepire o durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, la dose e la du rata del trattamento devono essere mantenute al livello minimo possibi le.
Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori dell a sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' c ardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensi one polmonare); disfunzione renale, che puo' evolvere in insufficienza renale con oligoidramnios; la madre e il neonato, alla fine della gra vidanza, a: possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un eff etto antiaggregante che puo' verificarsi anche a dosi molto basse; ini bizione delle contrazioni uterine che determina un ritardo o un prolun gamento del travaglio.
Di conseguenza, il farmaco e' controindicato du rante l'ultimo trimestre di gravidanza.
Allattamento.
L'ibuprofene vie ne escreto nel latte materno, ma a dosi terapeutiche per un trattament o a breve termine, il rischio di effetti sul lattante sembra essere im probabile.
Se, tuttavia, viene prescritto un trattamento prolungato, s i deve valutare la possibilita' di uno svezzamento precoce.
Fertilita' .
Vi sono alcune evidenze del fatto che i medicinali che inibiscono la ciclossigenasi/sintesi delle prostaglandine possano causare una compr omissione della fertilita' femminile in virtu' di un effetto sull'ovul azione.
Questo effetto e' reversibile con la sospensione del trattamen to.

 

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