24 aprile 2024
Per goderti appieno l’estate, ci sono 4 cose che dovresti sapere sulle punture di zanzara. Oltre alle vacanze e alla voglia di divertirsi, c’è un elemento che, in un certo senso, rovina quell’aria di felicità tipica proprio dell’estate.
Si tratta delle zanzare che, nella stagione in cui viviamo maggiormente all’aria aperta, appaiono all’improvviso e si trasformano in un vero e proprio incubo per gran parte della popolazione.
Le loro punture, morsi per essere precisi, possono risultare decisamente fastidiose, poiché la conseguenza immediata di una puntura di zanzare è il prurito, che in alcuni casi può anche sfociare in irritazioni della pelle.
Per fare un po’ di chiarezza sull’argomento, vogliamo spiegarti cosa fare quando si viene punti da una zanzara. Ecco, quindi, 4 cose utili da sapere, oltre a qualche indicazione su ciò che, invece, è meglio evitare di fare in questa circostanza.
Perché le punture di zanzara fanno prurito?
Per prima cosa, dobbiamo sapere che le zanzare ci pungono per prelevare qualche goccia di sangue, dalla quale estraggono proteine e sostanze nutritive. Ma perché le punture di zanzara fanno prurito? Come è noto, la sensazione di prurito è la tipica fastidiosa conseguenza del morso di una zanzara. Vediamo da cosa è causato e perché può provocare anche l’irritazione della pelle. Forse non lo sai, ma non tutte le zanzare pungono. Questa operazione viene, infatti, compiuta solo dagli esemplari femmina. Non tanto per il proprio sostentamento, ma perché esse hanno il compito di portare cibo alle uova che hanno deposto. Per morderci, quindi, si posano sulla superficie della pelle e forano l’epidermide grazie a una sorta di piccola proboscide di cui sono dotate. Questa, a sua volta, ha dei contorni seghettati che agevolano il suo inserimento sottopelle, raggiungendo il primo capillare disponibile. Ma non è questa operazione a causare un’irritazione cutanea. Devi sapere che quella irrefrenabile voglia di grattarsi che una puntura di zanzara è capace di generare, è dovuta alla sua saliva. Le zanzare, forando la nostra pelle, ne iniettano una piccola quantità al suo interno per facilitare il flusso del sangue. La saliva di questi insetti pungitori contiene diverse sostanze, tra cui enzimi anticoagulanti e anestetici. Le funzioni che essi svolgono sono rispettivamente quella di mantenere il sangue fluido, per impedire alle piastrine di formare dei coaguli, e anestetizzare la zona morsicata. Ecco, quindi, che le zanzare agiscono in modo tale che non possiamo né accorgerci delle loro presenza, né avvertire il dolore della puntura. Ovviamente, spesso vengono tradite dal ronzio fastidioso che emettono ed è per questo motivo che riusciamo a coglierle in flagrante quando si accingono a morderci. Vediamo ora come reagisce il nostro organismo alla puntura di una zanzara. L’azione degli enzimi, infatti, attiva la risposta immunitaria del nostro corpo che rilascia l’istamina, una sostanza che si concentra nella zona della puntura, dilatando i vasi sanguigni ivi presenti. Inoltre, il rilascio d’istamina causa quelli che sono i classici sintomi della puntura di zanzare:- arrossamento cutaneo;
- gonfiore;
- prurito intenso e immediato.
Cosa attira le zanzare su di noi?
Probabilmente, avrai sentito dire che per tenere lontane le zanzare è sufficiente spegnere tutte le luci di casa la sera, prima di andare a dormire. In realtà, è un falso mito e sono ben altre le cause che contribuiscono ad attirare le zanzare su di noi. Per individuare le loro prede, le zanzare utilizzano una serie di sensori che le aiutano a percepire diversi fattori. Vediamoli tutti.- Anidride carbonica che emettiamo con il respiro. Le zanzare sono in grado di fiutarla a distanza di chilometri, grazie a speciali recettori posti sulle loro antenne. La concentrazione di anidride carbonica aumenta con l'esercizio fisico, la sudorazione e la respirazione intensa, rendendo alcune persone più attraenti per le zanzare.
- Calore corporeo, ovvero le persone con una temperatura corporea più alta, come i bambini, le donne incinte o chi fa esercizio fisico, sono più a rischio di essere punte. Il calore corporeo crea, infatti, una sorta di "alone" che le attira verso la fonte di calore, ossia la preda.
- Odori, come il sudore, l'acido lattico e l'acetone. Il sudore contiene una serie di sostanze chimiche che le zanzare trovano irresistibili, come l'acido lattico, l'ammoniaca e l'acido urico. L'odore del corpo varia da persona a persona e rende alcune più "appetitose" per le zanzare mentre altre meno.
- Colori scuri, come il nero, il bordeaux e il blu attirano le zanzare che sono in grado di vedere la luce ultravioletta. Questa tende a essere riflessa in modo più intensa dai colori scuri, rendendoli perciò più visibili alle zanzare.
- Profumi, in particolare floreali e fruttati, che contengono spesso sostanze chimiche simili a quelle che le zanzare usano per localizzare le loro prede.
Come prevenire le punture di zanzare?
Il metodo più efficace per prevenire le punture di zanzare è cospargere la pelle del corpo con uno spray repellente. In particolare, per i bambini sono in commercio spray efficaci e con ingredienti naturali, oltre a cerotti antizanzara. Va detto che, seppur onnipresenti in estate, le zanzare sono più attive all'alba e al tramonto. È, quindi, consigliabile utilizzare dei prodotti repellenti per proteggersi maggiormente in queste fasce orarie, durante le uscite. La scelta del migliore spray antizanzara dipende dal luogo in cui si vive o si va in vacanza. In alcune zone o paesi esteri, infatti, le zanzare sono più o meno resistenti ai repellenti di altre. Ecco quali ingredienti valutare nella scelta del miglior spray corpo per prevenire le punture di zanzare:- DEET, un ingrediente attivo molto efficace che può offrire una protezione fino a 10 ore;
- IR3535, particolarmente efficace contro le zanzare tigre, la sua azione ha una durata di circa 8 ore;
- olio di citronella, un ingrediente naturale efficace contro le zanzare che può dare una copertura fino a 4 ore;
- olio di eucalipto, ingrediente naturale e perciò adatto alla pelle delicata di bambini e neonati. La protezione dura orientativamente fino a 2 ore.