11 ottobre 2018
Per una donna diventare mamma significa arricchire la propria vita sotto tutti i punti di vista, quindi anche sotto l’aspetto informativo. Sì perché nonostante vi sia una generale tendenza a chiedersi se si è all’altezza di portare avanti un impegno tanto grande quanto delicato, si leggono manuali, si consultano i pareri di ginecologi ed ostetriche, ma anche di altre mamme in attesa o neomamme, e si accresce dunque la propria conoscenza, cosa che prepara al compito scelto. È vero che può capitare che parlando vengono fuori dei falsi miti dai quali è meglio astenersi, ma ecco, in generale, a nostro parere una mamma è una donna informata e probabilmente anche tu che stai leggendo questo nostro articolo sei una persona responsabile, che desidera il meglio per il suo bambino. Per questo vuoi approfondire l’argomento dell’alimentazione durante l’allattamento.
A tal proposito è bene ricordare che l’allattamento al seno non risponde solo ad un’esigenza di tipo nutrizionale, ma anche ad un bisogno emotivo del piccolo, quindi è senza dubbio fondamentale rilassarsi per poter trasmettere sicurezza. Allattare è sì nutrire, ma è anche comunicare, è un linguaggio intimo tra madre e figlio, uno scambio reciproco di sensazioni a livello psicologico e fisico, oltre che di coccole ed amore. Tante sono le mamme che dopo il parto, soprattutto quando tornano a casa e sono sole, si lasciano vincere dalle ansie, paure ed insicurezze ed anche ogni minimo gesto diventa fonte di agitazione, come la scelta di cosa mangiare per esempio.
A nostro avviso è bene tenere a mente che un figlio è una parte della mamma e soprattutto quando è appena nato ne dipende in tutto e per tutto, quindi se la mamma mangia bene anche il piccolo riceve il giusto nutrimento e se la mamma è tranquilla anche il piccolo non si agita e, di nuovo, riceve senza problemi il latte. Può capitare infatti che il forte stress della madre si traduca come una mancanza di latte e debba quindi necessariamente comportare un’interruzione dell’allattamento.
Vediamo ora le indicazioni generali circa la migliore alimentazione durante l’allattamento, così da capire che cosa significa mangiare bene quando si allatta, e cioè quali alimenti dovrebbero essere consumati e quali invece dovrebbero essere evitati. La dieta da seguire in questo momento di vita è una dieta equilibrata, una dieta legata al buon senso, infatti sta alla singola mamma controllarsi ed evitare, nei limiti del possibile, alcune sostanze che potrebbero risultare dannose per il neonato, come gli alcolici per esempio, o che potrebbero alterare o rendere poco piacevole il sapore del latte.
Sì perché non bisogna dimenticare che ciò che la mamma mangia non influisce solo sulla quantità di latte, bensì sul gusto, per questo l’allattamento rappresenta l’introduzione alla vita anche sotto il mero aspetto dell’alimentazione.
Ecco che si consiglia di bere molto, almeno 1,5 litri d’acqua al giorno e di assumere frutta e verdura di stagione in quanto contengono vitamine, fibre e sali minerali; si consiglia altresì il consumo di uova, carne e pesce, cotti però in maniera semplice e non fritti; pasta, riso, legumi secchi e cereali, conditi eventualmente con burro o olio extravergine d’oliva in quanto sono da favorire le materie grasse; frutta secca per non rimanere mai a corto di magnesio e latte e yogurt per avere calcio e proteine, nonché utili per rafforzare le piccole ossa del neonato.
La lista degli alimenti da limitare non è ampia, si tratta infatti delle già citate bevande a base di alcool, le bevande ricche di zuccheri o di sostanze eccitanti, come la caffeina e la teina per esempio che sono contenute nel caffè e nel thé, i dolcificanti artificiali, primo tra tutti l’aspartame e gli zuccheri semplici.
In ultimo, facciamo presente che allattare al seno comporta un aumento del fabbisogno energetico giornaliero, più di quello in gravidanza. Ecco che si potrebbero introdurre circa 500 kcal in più al giorno ed incrementare altresì gli apporti relativi alle proteine, le vitamine ed i minerali, apporti che possono arrivare per esempio da integratori ad hoc, specifici cioè per la donna che allatta e che contribuiscono a favorire anche la corretta produzione del latte.